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LE PIU' BELLE POESIE CLASSICHE

SULLA FESTA DEL PAPA'

"Padre, Anche Se..."

Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi a me un estraneo,

per te stesso, egualmente t'amerei.

Che' mi ricordo d'un mattin d'inverno

che la prima viola sull'opposto

muro scopristi dalla tua finestra

e ce ne desti la novella allegro.

Poi la scala di legno tolta in spalla

di casa uscisti e l'appogiasti al muro.

Noi piccoli stavamo alla finestra.

E di qeull'altra volta mi ricordo

che la sorella, mia piccola ancora,

per la casa inseguivi minacciando.

(la caparbia avea fatto non so che)

Ma raggiuntala che strillava forte

dalla paura, ti mancava il cuore:

che avevi visto te inseguir la tua

piccola figlia e, tutta spaventata,

tu vacillante l'attiravi al petto

e con carezze dentro le tue braccia

avviluppavi come per difenderla

da quel cattivo ch'era il tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi a me un estraneo,

fra tutti quanti gli uomini già tanto

per tuo cuore fanciullo t'amerei.

CAMILLO SBARBARO

separatore

"Un bambino perduto"

Babbo, babbo, dove vai?

Oh non camminare così veloce.

Parla, babbo, parla al tuo bambino.

O io mi perderò.

La notte era scura, nessun padre c'era;

il bimbo era bagnato di rugiada;

il fango era profondo ,

e il bimbo pianse,

e la nebbia svanì fugace.

WILLIAM BLAKE

separatore

"A mio padre"

Se mi tornassi questa sera accanto

lungo la via dove scende l'ombra

azzurra già che sembra primavera,

per dirti quanto è buio il mondo e come

ai nostri sogni in libertà s'accenda

di speranze di poveri di cielo

io troverei un pianto da bambino

e gli occhi aperti di sorriso, neri

neri come le rondini del mare.

Mi basterebbe che tu fossi vivo,

un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.

Ora alla terra è un'ombra la memoria

della tua voce che diceva ai figli:

- Com'è bella notte e com'è buona

ad amarci così con l'aria in piena

fin dentro al sonno - Tu vedevi il mondo

nel plenilunio sporgere a quel cielo,

gli uomini incamminati verso l'alba.

ALFONSO GATTO

separatore

"In cammino col padre"

Un mattino di festa: con mio padre

su per la strada che conduce al monte

ci siam messi in cammino; l'aria è fresca,

salubre come chiara acqua di fonte.

Io procedo gioioso sotto il sole

e un'improvvisa e nuova ansia m'affretta,

una febbre di correre m'assale

libero e  solo all'ignorata vetta.

Mio padre, invece, è stanco: un po' affannoso

s'è fatto il suo respiro su per l'erta;

scuote la testa, come se pensoso

del suo primo, lieve declinare.

Ritorno sui miei passi; nel suo sguardo

colgo la nota amara del rimpianto,

anche la voce è tremula di pianto

or che mi dice: "Corri, ch'è il tuo tempo!".

Non so perchè, gli dico sche son stanco;

gli siedo accanto senza più parole

e mio padre, placato, ora sorride ...

Una nube, passando, oscura il sole. 

L. PISANI

 

Festa del papà 3