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Il canto della Pasquella è uno dei più antichi canti di cultura popolare che si esprimeva come rituale di questua,
al fine di poter rendere meno triste l'Epifania ai più poveri.
Purtroppo, nella società moderna , questi riti antichi stanno scomparendo e con essi anche il ricordo delle tradizioni.
Questo bel canto propiziatorio ci risulta resistere solo in alcune zone dell‘Italia
e ad Ascoli , ancora oggi, nella notte tra il 05 e il 06 Gennaio,e nel giorno di San. Antonio 17 Gennaio,
la Pasquella viene rievocata da gruppi più o meno estemporanei, per le vie del centro storico e nella Piazza Centrale;
alcuni dei quali con tanto di costumi antichi, onde poter così meglio rivivere, anche nell'abbigliamento, l'atmosfera di
un tempo.
I “pasquellari”,così come si faceva una volta, passano di casa in casa per tutta la notte, cantando strofe
come augurio di salute, di benessere e di abbondanza per riceverne in cambio vino, dolci, uova, salsicce di maiale,
doni di ogni genere ed anche piccole offerte di denaro.
La Pasquella ,quale bella espressione della saggezza popolare,può definirsi a ragione
un vero e proprio rito propiziatorio legato a credenze addirittura precristiane.
Nel nostro Circolo Didattico AscoliCentro, per incentivarne e non disperderne la tradizione ,
viene portata da qualche tempo, il giorno 17 gennaio, in giro per i vari plessi Infanzia e Primaria…
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Proprio per far comprendere meglio qual è l'esatto contenuto del canto della Pasquella, vi abbiamo riportato
integralmente il testo in dialetto ascolano!
Per saperne di più….Wikiliva!