Babbo Natale
Babbo Natale viene di notte,
viene in silenzio a mezzanotte.
Dormono tutti i bimbi buoni
e nei lettini sognano i doni.
Babbo Natale vien fra la neve,
porta i suoi doni là dove deve.
Non sbaglia certo: conosce i nomi
di tutti quanti i bimbi buoni.
Il pianeta degli alberi di Natale
Dove sono i bambini che non hanno
L'albero di Natale
Con la neve d'argento, i lumini
E i frutti di cioccolata?
Presto, presto, adunata, si va
Nel pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.
Che strano, beato pianeta...
Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platano di Natale.
Perfino l'ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d'argento
che si dondola al vento.
In piazza c'è il mercato dei balocchi.
Un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
Ti fa l'inchino e dice:"Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore..."
Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s'intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c'è.
Un bel pianeta davvero
Anche se qualcuno insiste
a dire che non esiste...
Ebbene, se non esiste esisterà:
che differenza fa?
Gianni Rodari
Natale della memoria
L'
abete
che porto
chiuso nel cuore
è più che un abete:
è l'idea della festa
di oro e doni e bambini
con visi felici e giocattoli attesi.
Ci sono anch'io com'ero e mi rivedo
quella mattina di fiocchi e dolci visi
e sorrisi e
luci accese
casa tiepida
candeline
è quello
il Natale
che non
dimentico
Tommaso Olmi
Ritorna ogni anno...
Ritorna ogni anno, arriva puntuale
con il suo sacco Babbo Natale:
nel vecchio sacco ogni anno trovi
tesori vecchi e tesori nuovi.
C'è l'orsacchiotto giallo di stoffa,
che ballonzola con aria goffa;
c'è il cavalluccio di cartapesta
che galoppa e scrolla la testa;
e in fondo al sacco, tra noci e confetti,
la bambolina che strizza gli occhietti.
Ma Babbo Natale sa che adesso
anche ai giocattoli piace il progresso:
al giorno d'oggi le bambole han fretta,
vanno in auto o in bicicletta.
Nel vecchio sacco pieno di doni
ci sono ogni anno nuove invenzioni.
Io del progresso non mi lamento
anzi, vi dico, ne sono contento.
Gianni Rodari
Nessun uomo è un'Isola
Nessun uomo è un'Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall'onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d'uomo mi diminuisce,
perché io partecipo all'Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te.
John Donne
E' nato! Alleluia!
E' nato il Sovrano Bambino,
è nato! Alleluia! Alleluia!
La notte che già fu sì buia
risplende di un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill'anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Da quattromill'anni s'attese
a quest'ora su tutte le ore.
E' nato, è nato il Signore!
E' nato nel nostro paese.
Risplende d'un astro divino
la notte che già fu sì buia.
E' nato il Sovrano Bambino,
e nato! Alleluia, alleluia!
Guido Gozzano
A Gesù Bambino
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a te, Santo Bambino!
Tu, Re dell'universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo le bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa' ch'io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa' che il tuo dono
s'accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.
Umberto Saba
Natale
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade.
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle.
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata.
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono.
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.
Giuseppe Ungaretti, 26 dicembre 1916
C'era
L'agnello belava dolcemente.
L'asino, tenero, si allietava
in un caldo chiamare.
Il cane latrava
quasi parlando alle stelle.
Mi svegliai... Uscii. Vidi orme
celesti sul terreno
fiorito
come un cielo capovolto.
Un soffio tiepido e soave
velava l'alberata:
la luna andava declinando
in un occaso d'oro e di seta
apersi la stalla per vedere se Egli
era là...
C'era...
Juan Ramon Jmenez
La Bbefana
Cuoppe cuoppe la bbefana
è rrevata da lentana
pe calà jo a li cammì
dove sta quacche frechì
Su a li spalle tè nu sacche
de regale e tante pacche
piéne zippe de bebbì
carammèlle e burrattì
Dove sta li frechì bbuone
éssa lascia tante done
Pe li triste lascia può
sule cénnere e carbò
Eppuò dope se ne scappa
lèsta su déntre a la cappa
perché cuoppe cuoppe ancò
da gerà nu biélle ccò
Emidio Cagnucci
( tratta da www.wikiliva.info )
Auguri!
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